La Pianta di Borragine
Indice:
- La zona di produzione
- Le caratteristiche organolettiche
- La conservazione, la degustazione e i suoi abbinamenti
- Curiosità
La pianta di Borragine è dotata di numerose proprietà. Aumenta la quantità di latte nelle puerpere, abbassa la pressione sanguigna, stimola le ghiandole surrenali, purifica il sangue, disintossica il fegato ed ha una funzione antidepressiva. Le sue molteplici proprietà la rendono preziosa anche in campo cosmetico e medicinale.
In medicina popolare si facevano infusi di fiori e foglie di borragine per combattere la tosse, le infiammazioni bronchiali e anche come diuretico. Molto importante contro l’invecchiamento delle pelle, la disidratazione, il cedimento dei tessuti e le unghie fragili è l’uso dell’olio di borragine che si ricava dalla prima spremitura a freddo del seme.
La zona di produzione
La pianta nasce spontanea ed in maniera perenna nell’intera regione Liguria, dalla pianura sino a 1000 m di altezza.
La pianta di Borragine è una pianta erbacea con fusti eretti alti sino a 50 cm e oltre. Si può coltivare seminandola in primavera; la pianta si disseminerà poi spontaneamente. Si raccolgono le foglie ed i fiori dal mese di aprile sino a tutta l’estate.
Le caratteristiche organolettiche
- COLORE: le foglie della borragine sono ovali, ellittiche, color verde tendente allo scuro e ricoperte di leggera peluria, mentre i fiori sono blu o blu violacei.
- ODORE: erbaceo
- SAPORE: sia le foglie, sia i fiori hanno sapore con vago ricordo di cetriolo
La conservazione, la degustazione e i suoi abbinamenti
La borragine può essere essiccata ed utilizzata per la preparazione di tisane.
Le foglie novelle, crude o velocemente sbollentate, si uniscono a insalate a foglia. Sbollentate si servono per contorno, esattamente come gli spinaci, condite con un filo d’olio d’oliva locale EVO. Si impiegano per la preparazione di minestre, zuppe, tortini salati e per farcire tortelli di magro come i pansotti. Gli steli della borragine possono essere sbollentati e fritti. I fiori si uniscono alle insalate e possono essere anche canditi. Messi a macerare in aceto di vino bianco, conferiscono un vago sentore di cetriolo e colorano il liquido di azzurro. I fiori di borragine si possono inoltre aggiungere alle bevande.
La borragine bollita si abbina a vini bianchi delicati come la Bianchetta Genovese.
Tra le ricette che impegnano la borragine, abbiamo l’antica Zuppa di borragine e prosciutto.
Curiosità
Il suo nome deriva dal latino “burra” che significa lana grezza e sta a indicare la peluria che ricopre le foglie.
Già gli antichi romani aggiungevano i fiori di borragine al vino, ma lo facevano ancora prima di loro i celti per infondere coraggio ai guerrieri.